cosa abbiamo fatto | 2016 – 2019

Il mandato di CNSU 2016 – 2019 ha portato avanti il cambiamento nell’organo: più democrazia e condivisione delle tematiche, in un contesto di grande operatività caratterizzata dall’alto numero di sedute ufficiali. L’Udu per la seconda volta ha eletto la Presidenza.

Nonostante il contesto politico difficile in cui si è trovato ad operare in questi anni – si sono susseguiti infatti ben tre Ministri all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca – il CNSU, oggi, è un organo riconosciuto nel dibattito universitario e politico. L’attenzione al profilo tecnico e di contenuto, ma anche pubblico tra stampa, approfondimenti televisivi e radiofonici, congressi, convegni e articoli giornalistici, ha rafforzato l’organo e il suo lavoro.

I cambiamenti portati avanti in questo CNSU hanno ampliato un dibattito sull’università in luoghi dove prima non si discuteva e hanno fatto arrivare la voce degli studenti universitari dove prima non era presente.

Rapporto sulla condizione studentesca 2018

Il documento sulla condizione studentesca è lo strumento più importante a disposizione del CNSU, fornisce una descrizione approfondita di un sistema universitario in forte crisi in molti settori, che corrispondono alle tematiche affrontate: diritto allo studio, didattica, internazionalizzazione, mondo del lavoro, dottorato, specializzazioni, accesso, rappresentanza. Il rapporto 2018 per la prima volta ha incluso uno studio anche sul numero chiuso sia a livello nazionale che locale: siamo stati i primi che hanno fatto emergere la problematica relativa all’incremento dei corsi di laurea a numero chiuso locale e la problematica relativa ad un mancato esaurimento dei posti a disposizione per il corso di laurea di Architettura

Diritto allo studio

No tax area

Ci siamo sempre battuti per un sistema universitario capace di garantire una formazione di qualità senza gravare sulle tasche degli studenti. Abbiamo lottato contro il peso della tassazione universitaria a favore di un sistema che tenda alla gratuità, come avviene in molti altri Paesi europei. Abbiamo, quindi, chiesto l’istituzione di una no tax area che andasse a favorire le fasce di studenti meno abbienti riuscendo ad ottenere un primo risultato importante concretizzatosi nella Legge di Bilancio 2017. Con il nostro lavoro in CNSU siamo riusciti ad ottenere che la platea dei beneficiari di tale esenzione non escludesse gli studenti fino al primo anno fuori corso. Il nostro lavoro non è terminato e dovrà continuare in questa direzione: questa esenzione, infatti, è ancora insufficiente rispetto alla nostra idea di Università pubblica e per tutti!

Borse di studio – eliminazione delle superborse

Già nella Legge di Bilancio 2016 avevamo chiesto l’abrogazione delle 500 superborse di studio istituite per premiare una platea ristrettissima di studenti in possesso di altissimi requisiti di merito. Quei finanziamenti dovevano invece essere destinati nel fondo statale destinato al diritto allo studio (FIS), con l’obiettivo di ridurre la platea degli idonei non beneficiari. Così, per l’anno 2017, abbiamo ottenuto che quelle risorse fossero destinate a coprire 1700 borse di studio ordinarie.

Detrazione degli affitti per fuori sede

Grazie alla nostra azione in CNSU è stato eliminato il requisito della residenza in una provincia diversa rispetto a quella dell’Università cui si è iscritti, per poter godere della detrazione fiscale riservata a coloro che pagano un canone di affitto in quanto studenti fuori sede. Rimangono i 100 km e viene introdotto il requisito alternativo dei 50 km nel caso in cui si tratti di studenti residenti in aree montane e disagiate. Un primo passo importante, che non si è però concluso: serve ridurre ulteriormente il chilometraggio per tutti e individuare con precisione le aree montane e disagiate.

Autonomia differenziata delle regioni

Abbiamo portato all’attenzione del CNSU la questione dell’autonomia differenziata, approvando un parere all’unanimità molto critico, alla luce dell’iter in corso tra le regioni Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna ed il Governo. Riteniamo, infatti, che si debba prestare attenzione alle diversità territoriali che si riflettono inevitabilmente sugli studenti e sul loro diritto allo studio. Serve individuare livelli essenziali garantiti delle prestazioni (LEP) a tutti gli studenti a prescindere dalla regione, realmente in grado di fornire adeguata assistenza a tutte le necessità tipiche dello status di studente. Si rischia altrimenti di acuire ancora di più il divario tra Nord e Sud, differenziando ulteriormente la condizione degli studenti in tutta Italia.

Disabilità

Nel parere sul decreto di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) 2017 il CNSU, insieme alla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD), ha permesso il reinserimento – previsto negli anni passati – degli studenti con invalidità nel computo degli studenti beneficiari di servizi di diritto allo studio e di supporto per gli studi universitari.

Accesso al mondo del lavoro

FIT – Accesso all’insegnamento

Il tema dell’accesso all’insegnamento è stato tra i più seguiti in CNSU. Dopo l’iniziale richiesta di attivazione del III ciclo TFA, l’organo si è concentrato sul percorso FIT con pareri e mozioni volti al miglioramento del percorso stesso, riconoscendone comunque il valore di garantire un posto di lavoro effettivo a tutti gli aspiranti insegnanti, tramite l’istituzione di un vero e proprio concorso con successivo corso abilitante con scadenza biennale. In questo nuovo sistema sono però presenti varie criticità, in primis i requisiti di accesso. Grazie però al nostro lavoro l’accesso al concorso è stato reso meno limitante ed esoso rispetto all’acquisizione dei crediti richiesti. In questi ultimi anni sono state continue le modifiche al sistema, creando una situazione di disagio ed incertezza non ancora risolta, nonostante le nostre continue ed insistenti sollecitazioni.

Lauree professionalizzanti

Questo mandato ha seguito l’introduzione dei nuovi corsi di laurea professionalizzanti. Da subito, pur riconoscendo la potenzialità di questi corsi di colmare alcune lacune formative e la mancanza di specifiche figure professionali nel mondo del lavoro, ci siamo spesi per tutelare i diritti degli studenti: in primo luogo sottolineando la priorità della formazione e spendibilità del titolo rispetto alle necessità delle singole aziende, chiedendo tutele nel tirocinio e l’ampliamento della platea di studenti che potessero accedervi. Nei documenti presentati e nelle audizioni al Miur abbiamo, inoltre, portato all’attenzione il grave rischio di sovrapposizioni tra questi corsi e i già esistenti corsi di laurea triennale e I.T.S. sollecitando contestualmente un efficace sistema di orientamento volto a fornire adeguati strumenti di discernimento agli studenti in entrata.

Riforma forense

Abbiamo sempre ritenuto fondamentale poter permettere agli studenti di Giurisprudenza di anticipare il praticantato durante l’ultimo anno. Dopo anni di lotte, abbiamo ottenuto il via libera per l’anticipo e la sigla della convenzione quadro che ha attuato la riforma forense del 2012 e il decreto del Ministero di Giustizia n. 70/2016, che disciplina le modalità di svolgimento del tirocinio anticipato. Questo ha permesso di poter siglare convenzioni locali tra ordini e atenei. L’obiettivo è ora quello di concretizzare l’anticipo in ogni ateneo, rendendo quanto più accessibile il percorso per tutti gli studenti interessati.

Abilitazione alla professione di Medico Chirurgo

Su nostra iniziativa, con il nuovo esame di abilitazione alla professione di Medico Chirurgo, sono aumentate il numero di sessioni a disposizione dello studente. Il Consiglio di Stato ha infatti recepito la nostra istanza e nel parere del 4 aprile 2018 ha invitato il MIUR ad apportare le relative modifiche.

Scuole di specializzazione di area non medica

Abbiamo chiesto tutele, ad oggi non esistenti, per tutti gli studenti iscritti alle scuole di specializzazione di area non medica. Il nostro obiettivo è quello di garantire un trattamento economico adeguato alle loro mansioni (e responsabilità professionali) ed un contratto che tuteli i loro diritti. Non ci fermeremo.

Scuole di specializzazione di area medica e scuole di medicina generale

Abbiamo chiesto il recupero delle borse perse per rinunce e/o altre problematiche e la contestuale conversione dei fondi per coprire eventuali scorrimenti e/o borse per gli anni successivi.

Formazione medica specialistica e medicina generale

La formazione medica specialistica, ad oggi, non è stato adeguatamente supportato da opportuni investimenti. Nel Rapporto CNSU abbiamo denunciato il fatto che, un continuo aumento dei partecipanti al concorso non è stato adeguatamente ammortizzato da un sostanziale aumento delle borse. Questa politica, priva di prospettiva, ha creato un imbuto formativo deleterio: ha aumentato il numero di “camici grigi” privandoli di qualsiasi prospettiva lavorativa; ha danneggiato  il SSN riducendo il numero di possibili specialisti a disposizione per il futuro. Abbiamo sempre ribadito la necessità di aumentare di borse per la formazione specialistica e di medicina generale. Prima di ripartire con qualsiasi tipo di investimento, serve anche recuperare le borse che vengono perse ogni anno (circa il 10%).

Didattica

Attività didattica medicina

Abbiamo chiesto di introdurre attività di dissezione (come avviene in molti Paesi europei) per implementare le attività didattiche per il corso di studio in Medicina e Chirurgia. Serve una riforma dell’intero percorso di medicina, in particolare va reso il percorso di laurea davvero abilitante per permettere un più rapido accesso al mondo del lavoro.

Originalità dei quesiti per i test di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia

Insieme ad una recente interrogazione presso l’ANAC, abbiamo condotto una battaglia per l’originalità dei quesiti dei test di ammissione, affinché non si realizzassero delle sovrapposizioni rispetto al materiale pubblicato da un certo tipo di editori.

Proposta di riforma del corso magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza

Su nostra proposta abbiamo approvato all’unanimità una proposta di riforma, prefigurando un modello capace di lasciare maggior libertà allo studente nella definizione del proprio percorso, associato ad una maggiore internazionalizzazione e approccio pratico del corso di laurea.

Implementazione servizi di supporto e tutorato per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Il sistema universitario italiano, ad oggi, non offre alcun tipo di supporto agli studenti con DSA. Abbiamo richiesto maggiori tutele e agevolazioni didattiche per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, in modo da garantire una formazione allo stesso livello per tutti.

Numeri chiusi e programmati

Grazie al Rapporto sulla Condizione Studentesca siamo riusciti ad offrire uno studio che permettesse di denunciare il grave aumento di corsi di accesso a numero programmato sia nazionale che locale. Il nostro lavoro è stato richiamato (in molte sedi pubbliche) e abbiamo finalmente inaugurato una discussione in materia.

Condizione studentesca

Assistenza sanitaria

Il diritto all’assistenza sanitaria deve essere garantito a tutti! Per questo abbiamo portato in CNSU questa esigenza, perché riteniamo necessario che i ministeri competenti individuino gli strumenti capaci di garantire un’effettiva e migliore assistenza sanitaria agli studenti fuorisede, con particolare riguardo a quella erogata dai medici di base riconoscendo in particolare le peculiarità e le esigenze specifiche degli studenti fuorisede, come già previsto dal dlgs. n. 68/12. La presa di posizione assunta dal CNSU, ci ha permesso di concretizzare questo obiettivo in molti atenei.

Voto fuori sede

La possibilità di esercitare il proprio diritto al voto è fondamentale ed è tutelato dall’art. 48 Costituzione. Tuttavia, per la categoria di studenti fuori sede, non è sempre così: non è sempre facile tornare a casa per poter votare. Abbiamo, quindi, dedicato grande attenzione al tema, proponendo misure per favorire l’esercizio al voto: prevedere delle misure statali per favorire un incremento dell’affluenza alle urne, sotto forma di rimborsi e incentivi, anche in virtù delle misure prese autonomamente dalle aziende di trasporto; trovare degli strumenti degli strumenti per rendere possibile il voto “a distanza” per le elezioni nazionali.

Sostegno agli studenti terremotati

Abbiamo chiesto l’istituzione di un fondo nazionale per l’esenzione da tasse e contributi studenteschi e altre misure a tutela del diritto allo studio per gli universitari residenti in aree colpite o che abbiano subito danni dal sisma del Centro Italia. Occorre velocizzare l’iter di approvazione di norme antisismiche aggiornate, considerando l’ingente necessità economica e il protrarsi dello sciame sismico.

Carta studenti

Abbiamo ritenuta concreta la possibilità di estendere l’applicazione dei benefici della convenzione “Io studio – la carta dello studente” agli studenti universitari. Considerando che il diritto allo studio si esprime anche attraverso l’accesso agevolato ad attività culturali e di carattere educativo, e considerando che queste agevolazioni possano essere influenti anche nell’integrazione sociale per studenti in mobilità internazionale, abbiamo chiesto che l’accesso a queste agevolazioni siano attribuite d’ufficio a tutti gli studenti universitari. Abbiamo inoltre ritenuto auspicabile che anche tutti gli altri servizi universitari (funzione badge/tesserino mensa) siano unificati all’interno di un’unica tessera.

Internazionalizzazione

No ad un sistema universitario europeo a due velocità

La Commissione Europea ha lanciato un progetto per creare entro il 2024 una ventina di alleanze strutturali di università europee, con statuto e titoli di studio europei, finanziando le prime 12 con sessanta milioni di euro. Insieme alla European Students’ Union, di cui l’UDU è il membro italiano, siamo a favore dell’internazionalizzazione per tutte le università, mentre la proposta della Commissione rischia di creare un sistema universitario europeo a due velocità. Per questo abbiamo fatto approvare in CNSU una mozione per impegnare il Ministro ad assicurare un’estensione del progetto a tutte le università d’Europa e al fine di assicurare la mobilità fisica per tutti gli studenti, la rappresentanza studentesca e la convergenza verso l’alto dei diritti degli studenti all’interno di ciascuna alleanza.


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